Le rane e il sole-Versioni di Latino

Versioni di Latino

Le rane e il Sole

Una favola classica da Esopo
Questa versione dal latino è ispirata a uno dei racconti del favolista greco Esopo, che ispirato dalle nozze di alcuni vicini intitola il suo scritto Le rane e il Sole. La traduzione in italiano è letterale ed è ideale per percorrere i primi passi nel primo anno di studio della lingua latina. Nella versione troverai il modo indicativo e i sostantivi dalla prima alla terza declinazione, con qualche participio perfetto.
Vicini furis celebres vidit nuptias Aesopus et continuo fabulam narrare coepit.
Quondam Sol uxorem ducere statuit: nuntium per coelum ad terrigenum sedes volat. Ranae quoque audiunt et magnos clamores ad sidera tollunt; ad Olympum clamor pervenit.
Tum Iuppiter, convicio permotus, ex ranis causam querelae quaerit.  Quaedam stagni incola respondet: “Unus sol nostra sedes exurit et nos miserae arida sede vitam amittimus. Quidnam nobis eveniet, si Sol liberos creaverit?”
Esopo vide le sontuose nozze di un vicino ladro e subito dopo iniziò a narrare una favola. Un giorno il Sole decise di prendere moglie: il messaggero vola attraverso il cielo verso le dimore dei terrestri. Anche le rane sentono ed elevano verso il cielo grandi clamori; lo schiamazzo arriva all’Olimpo. Allora Giove, mosso dallo strepito, domanda alle rane il motivo della lamentela. Una certa abitante dello stagno risponde: “Un unico Sole dissecca la nostra casa e noi misere lasciamo la vita nell’arida dimora. Cosa mai ci accadrà, se il Sole avrà generato dei figli?”
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Le rane e il sole - Fedro
 
Vicini furis celebres vidit nuptias Aesopus et continuo fabulam narrare coepit. Quondam Sol uxorem ducere statuit: nuntium per coelum ad terrigenum sedes volat. Ranae quoque audiunt et magnos clamores ad sidera tollunt; ad Olympum clamor pervenit. Tum Iuppiter, convicio permotus, ex ranis causam querelae quaerit. Quaedam stagni incola respondet: “Unus sol nostra sedes exurit et nos miserae arida sede vitam amittimus. Quidnam nobis eveniet, si Sol liberos creaverit?”
Esopo vide le sontuose nozze di un vicino ladro e subito dopo iniziò a narrare una favola. Un giorno il Sole decise di prendere moglie: il messaggero vola attraverso il cielo verso le dimore dei terrestri. Anche le rane sentono ed elevano verso il cielo grandi clamori; lo schiamazzo arriva all’Olimpo. Allora Giove, mosso dallo strepito, domanda alle rane il motivo della lamentela. Una certa abitante dello stagno risponde: “Un unico Sole dissecca la nostra casa e noi misere lasciamo la vita nell’arida dimora. Cosa mai ci accadrà, se il Sole avrà generato dei figli?”

 
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