Gige, da pastore a re grazie a un anello-Versioni di Latino

Versioni di Latino

Da pastore a re, grazie a un anello

L'incredibile ascesa di Gige (da Cicerone)
Questa versione dal latino presenta un testo ideale per il secondo anno di studio della lingua latina, adattato da un frammento di Marco Tullio Cicerone. Il titolo è Da pastore a re, grazie a un anello e ripercorre l'ascesa opportunistica e spietata del pastore Gige, che grazie alla scoperta fortuita di un anello magico ottiene il potere dell'invisibilità. Il testo, ispirato all'autore latino da Platone, è spesso utilizzato nelle versioni di recupero. La traduzione in italiano è letterale. Nella versione troverai il modo indicativo e congiuntivo in forma attiva e passiva, l'ablativo assoluto, i participi e i principali pronomi, il cum narrativo (cum + congiuntivo) e le proposizioni finali (ut + congiuntivo).
Plato philosophus narrat Gygem, regium pastorem, cum terra magnis quibusdam imbribus se depressisset, in illum hiatum descendisse. Hic iuvenis corpus hominis mortui inusitata magnitudine invenit, qui mirum anulum aureum in digito induebat. Gyges sine ulla mora anulum detraxit, ipse induit et in pastorum concilium se recepit. Ibi, cum anuli palam ad palmam convertebat, a nullo conspiciebatur, quamvis ipse autem omnia videret. Idem rursus videbatur cum anulum in locum suum invertebat. Itaque hac mira anuli facultate, cum cerni non posset, illius regionis regem interemit; homines qui sibi obstabant, occidit nec in his facinoribus eum quisquam videre potuit. Sic mox rex Lydiae factus est.
Il filosofo Platone narra che Gige, pastore regio, quando la terra si depresse a causa delle forti piogge, discese in quella voragine. Qui il giovane trovò il corpo di un uomo morto di enorme grandezza, che portava al dito un meraviglioso anello d’oro. Senza alcuna esitazione Gige strappò l’anello, lo indosso lui stesso e si rivolse verso il consiglio dei pastori. Là, quando girava verso il palmo della mano il castone dell’anello, non era visto da nessuno, per quanto lui stesso potesse però vedere tutti. Il medesimo di nuovo era visto quando capovolgeva l’anello al suo posto. E così con questa meravigliosa facoltà dell’anello, non potendo essere riconosciuto, uccise il re di quella regione; assassinò gli uomini che a lui si opponevano e alcuno poté vederlo in questi delitti. Così ben presto fu fatto re della Lidia.
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