Orfeo ed Euridice-Versioni di Latino

Versioni di Latino

Il poeta Orfeo e la salvezza di Euridice

La discesa agli inferi di un grande poeta
Questa versione dal latino è tutta incentrata sui sotantivi della prima declinazione e della seconda declinazione. La versione racconta i tratti salienti del mito di Orfeo ed Euridice e della discesa agli inferi del poeta per salvare la fanciulla amata. La traduzione in italiano è letterale e rappresenta una buona soluzione per chi muove i primi passi del primo anno nello studio della lingua latina. Nella versione troverai il modo indicativo in forma attiva e i sostantivi della prima e della seconda declinazione. Attento alla traduzione di cum.
Orpheus, poeta lirae sono clarus, etiam beluas molliebat, etiam saxa movebat. Cum Orpheo vitam beate sponsa agebat, venusta nympha Eurydice. Sed olim sponsam vipera momordit et necavit. Tum Orpheus, in magna maestitia, Proserpinae animum, Inferorum reginae, commovere temptavit et sic sponsam ad vivos reducere. Ad Inferos descendit, ad Proserpinae solium accessit et lyra suaviter cecinit. Mortuorum umbrae undique accurrunt, horridum monstrum Cerberus tacet, cessant damnatorum supplicia. Tandem Orpheus etiam Proserpinae animum commovet et regina poetae vota exaudit: Eurydice ad vivos remeabit, sed in via maritus feminam respicere non debebit. Orpheus exsultat gaudio, sed postea, dum procedit, incaute oculos vertit. Statim Inferorum regina feminam revocat; Orpheus flet atque plorat, sed frustra: nam sponsam retinere iam non valet.
Orfeo, poeta famoso per il suono della lira, calmava anche le belve e commuoveva anche i sassi. Con Orfeo conduceva beatamente la vita la sposa, la bella ninfa Euridice. Ma una volta una vipera morse la sposa e [la] uccise. Allora Orfeo, nella grande tristezza, tentò di commuovere l’animo di Proserpina, regina degli Inferi, e così ricondurre la sposa tra i vivi. Discese agli Inferi, entrò presso il soglio di Proserpina e cantò soavemente con la lira. Da tutte le parti accorrono le ombre dei morti, tace l’orribile mostro Cerbero, cessano le sofferenze dei dannati. Infine Orfeo commuove anche l’animo di Proserpina e la regina esaudisce le preghiere del poeta: Euridice tornerò tra i vivi, ma nella via il marito non dovrà voltarsi a guardare la femmina. Orfeo esulta per la gioia, ma poi, mentre procede, incautamente volta gli occhi. Subito la regina degli Inferi richiama la femmina; Orfeo piange e supplica, ma invano: infatti non ha più il potere di trattenere la sposa.
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