Edipo da Corinto a Tebe. Prima parte-Versioni di Latino

Versioni di Latino

La tragica vicenda di Edipo da Corinto a Tebe

Il mito di Edipo (parte I)
Questa versione dal latino ripercorre la prima parte della vita di Edipo, dalla vita a Corinto all'uccisione del padre. La traduzione in italiano è letterale e rappresenta un testo ideale per il primo anno di studio della lingua latina. La versione presenta alcune semplici proposizioni finali al modo attivo (ut + congiuntivo), le infinitive e il cum narrativo (cum + congiuntivo)
Oedipus Corinthi vivebat et se filium esse Polybi regis credebat. Postquam ad puberem aetatem pervenit, fortissimus praeter ceteros erat, eique ob invidiam aequales obiciebant eum subditum, non filium, Polybi esse (erat enim Laii et Iocastae natus). Itaque Oedipus Delphos pervenit, ut oraculum de parentibus suis consuleret; Pythia respondit patrem ab eo necatum iri. Laius quoque Delphos venit, quod in somnio mortem suam de filii manu viderat. Oedipus et Laius in via inter se occurrerunt: Oedipus viam regi dare neglexit; rex equos immisit et rota pedem eius oppressit; iratus Oedipus patrem suum de curru inscius detraxit et occidit. Laio occiso, Creon, Iocastae frater, Thebis regnum occupavit. Interim in Boeotiam missa est Sphinx, Tiphonis filia, quae agros Thebanorum vexabat; ea tandem, ut urbem a pestilentia liberaret, aenigma proposuit, quod nullus Thebanorum civis solvere sciebat.
Edipo viveva a Corinto e credeva di essere il figlio del re Polibio. Dopo che ebbe raggiunto l’età della pubertà era fortissimo rispetto agli altri e a causa dell’invidia i coetanei gli rinfacciavano di essere suddito - e non figlio - di Polibio (infatti era nato da Laio e Giocasta). Perciò Edipo giunse a Delfi, per consultare l’oracolo a proposito dei suoi genitori. La Pizia rispose che il padre sarebbe stato da lui ucciso. Anche Laio arrivò a Delfi, poiché aveva visto nel sonno la sua morte per mano del figlio. Edipo e Laio si incontrarono lungo la strada: Edipo rifiutò di dare la via al re; il re fece avanzare i cavalli e con la ruota calpestò il suo piede. Edipo, irato, tirò fuori inconsapevole dal carro suo padre e [lo] uccise. Dopo aver ucciso Laio, Creonte, fratello di Giocasta, occupò il regno di Tebe. Nel frattempo in Beozia fu inviata la Sfinge, figlia di Tifone, la quale vessava i campi dei tebani. Ella infine, per liberare la città dalla pestilenza, propose un enigma che nessun cittadino dei tebani sapeva risolvere.
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