L'inganno di Ulisse e la morte di Laocoonte-Versioni di Latino

Versioni di Latino

La morte di Laocoonte nella guerra di Troia

L'inganno di Ulisse e la morte di Laocoonte
Questa versione dal latino presenta un testo adattato dall'Eneide di Virgilio, che racconta dell'inganno di Ulisse e della terribile fine di Laocoonte e dei suoi figli durante la guerra di Troia. L'esimio troiano aveva infatti messo in guardia i compatrioti dall'inganno del cavallo escogitato dall'acheo, ma gli dei lo puniscono con una fine tremenda. La traduzione in italiano è letterale. La versione rappresenta un testo ideale per il primo anno di studio della lingua latina. Nella versione troverai la proposizione finale (ut+congiuntivo) e i verbi indicativi in forma attiva e passiva
Interea a pastoribus trahitur captivus Graecus, qui Ulixi obediens multis lacrimis Troianis falsa narrat: “Ob improbi Ulixis voluntatem, Graeci hic me infelicem reliquerunt. Ii autem nunc ad patriam laeti remeant et equus ex ligno comitibus meis navigantibus felix ac celere iter praestabit. Sed vos, Troiani, in urbem vostram equum ducite qui Troiae aeternum Minervae auxilium praestabit.”
Captivi verba ab omnibus Troianis creduntur: frustra Laocoon, Apollinis sacerdos, cives suos monet: “Stulti, equus certe donum Minervae non est, sed dolus quo ruina nostra a Graecis parabitur”. Et ecce gemini angues qui e mari emergentes ad litora tendunt et sine ulla dubitatione Laocoontem petunt: et primum parva corpora implicantes filios mordicus laniant, deinde sacerdos infelix spiris involvitur. Erant animalia sacra Minervae, Troianis infestae ob Paridis iudicium.
Frattanto dai pastori è portato il prigioniero greco, che obbedendo a Ulisse con molte lacrime narra menzogne ai Troiani: “A causa della volontà del disonesto Ulisse, i Greci lasciarono qui me infelice. Essi allora adesso remano felici verso la patria e un cavallo di legno assicurerà un viaggio rapido e lieto ai miei compagni che navigano. Ma voi, troiani, conducete nella vostra città il cavallo che garantirà a Troia l’eterno aiuto di Minerva.”
Le parole del prigioniero sono credute da tutti i troiani: invano Laocoonte, sacerdote di Apollo, mette in guardia i suoi cittadini: “Stolti, di certo il cavallo non è un dono di Minerva, ma un inganno con il quale sarà preparata dai greci la nostra rovina.” Ed ecco i serpenti gemelli che emergendo dal mare si dirigono verso le spiagge e senza alcun dubbio assalgono Laocoonte: e per primi avviluppando i piccoli corpi dilaniano a morsi i figli, poi lo sventurato sacerdote è avvolto con le spire. Erano animali sacri a Minerva, ostile ai troiani a causa del giudizio di Paride.
Sostieni il progetto!