Il sacrificio di Codro salva gli ateniesi-Versioni di Latino

Versioni di Latino

Il sacrificio del re Codro

Atene salva grazie al sacrificio del re
Questa versione dal latino ricostruisce le vicende di Codro, che sceglie di sacrificarsi con uno stratagemma per salvare la città di Atene nella guerra contro i Dori. La traduzione in italiano è letterale e rappresenta un testo ideale per affrontare i principali temi sviluppati durante il primo anno di studio della lingua latina. La versione presenta alcune semplici proposizioni finali al modo attivo (ut + congiuntivo), introducendo anche l'uso delle finali negative (ne + congiuntivo)
Inter Dores et Athenienses veteres discordiae erant et Dores bellum contra Athenienses paraverant, sed antea Delphicum oraculum de belli exitu interrogaverant. Pythia legatis haec verba responderat: “Vestra erit victoria nisi hostium regem necaveritis”. Dorum duces igitur militibus imperaverant ne Atheniensium regem necarent. Atheniensium rex Codrus erat qui, cum oraculi responsum cognovit, statim optavit mortem occumbere ut morte sua patriam liberaret et populo victoriam pararet. Quod ut impetraret Codrus vestem mutavit, ligna in humeros imposuit et, quasi servus esset, in hostium castra intravit. Ibi ultro verbis contumeliosis militis cuiusdam iram excitavit: hostium regem necaverunt, qui morte voluntaria Atheniensium rem publicam magno periculo liberavit.
Tra i Dori e gli Ateniesi vi erano antiche discordie e i Dori avevano preparato una guerra contro gli Ateniesi, ma prima avevano interrogato l’oracolo delfico riguardo all’esito della guerra. La Pizia aveva risposto queste parole agli ambasciatori: “La vittoria sarà vostra se non ucciderete il re dei nemici”. Allora i comandanti dei Dori ordinarono ai soldati di non uccidere il re degli Ateniesi. Il re degli Ateniesi era Codro, il quale quando conobbe il responso dell’oracolo, subito scelse di raggiungere la morte, per liberare con la sua morte la patria e preparare la vittoria al popolo. Perciò per riuscir[ci] Codrò cambio la veste, si mise dei legni sulle spalle e, come se fosse un servo, entrò nell’accampamento dei nemici. Là di propria iniziativa suscitò con parole offensive l’ira di un certo soldato: uccisero il re dei nemici, il quale con la morte volontaria liberò lo Stato degli Ateniesi da un grande pericolo.
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