Annibale sconfigge i romani nella battaglia del lago Trasimeno-Versioni di Latino

Versioni di Latino

Annibale sconfigge i Romani nella battaglia del lago Trasimeno

La sconfitta del console Flaminio contro Annibale (da Tito Livio)
In questa versione dal latino dello storico padovano Tito Livio troverai una descrizione della sconfitta dell'esercito romano guidato dal console Flaminio contro  i Cartaginesi guidati da Annibale. Il titolo della versione è Annibale sconfigge i Romani al lago Trasimeno. La traduzione in italiano è letterale ed è ideale per il primo anno di studio della lingua latina. Se hai appena studiato i sostantivi della quarta declinazione, in questa versione dal latino ne troverai molti. La versione è un vero e proprio classico, ideale per un ripasso del modo indicativo e per rivedere le prime quattro declinazioni.
Hannibal, postquam per Etruriam ad Trasumenum lacum pervenerat, omnes agros inter Cortonam urbem Trasumenumque lacum vastavit, postea castra locavit aperto atque edito loco inter lacum ac montes.
Tum milites levis armaturae post montes circumduxit et equitatum ad fauces saltus inter montes occultavit: reliquam partem exercitus in acie pro castris instruxit.
Interea pridie, solis occasu, Romanorum exercitus, Flaminii consulis ductu, ad lacum ex opposita parte pervenerat. Romanorum dux, cum Carthaginiensium castra copiasque vidit, cum toto exercitu in hostem processit, quia Hannibalis insidiae a Flaminio detectae non erant. Poenus, ubi vidit hostem clausum lacu ac montibus et a suis copiis circonfusum, proelii signum dedit: omnes Carthaginienses simul in hostem impetum fecerunt. Sed improvisa ac densa nebula e lacu orta omnia loca circa contexit et Romanis, qui in fronte, a sinistro cornu, a tergo ab hostibus invadebantur et a dextro cornu lacu claudebantur, nulla spes salutis fuit, quia caligo etiam armorum usum impediebat. In magno tumultu caedes ingens fuit: consul quoque sub hostium ictibus cecidit, magna militum pars in atroci proelio periit, pauci per saltus montium evaserunt.
Annibale, dopo che era giunto al lago Trasimeno attraverso l’Etruria, devastò tutti campi tra la città di Cortona e il lago Trasimeno, poi pose accampamento in un luogo aperto ed elevato tra il lago e i monti. Allora condusse intorno ai monti i soldati dall’armatura leggera e nascose la cavalleri alle bocche di una gola tra i monti: dispose la parte restante dell’esercito in schiera di fronte all’accampamento. Frattanto, il giorno prima, al tramontare del sole, l’esercito dei romani, sotto il comando del console Flaminio, era giunto al lago dalla parte opposta. Il comandante dei romani, quando vide l’accampamento e le truppe dei cartaginesi, avanzò con tutto l’esercito verso il nemico, poiché le insidie di Annibale non erano state scorte da Flaminio. Il punico, quando vide il nemico chiuso tra il lago e i monti e circondato dalle sue truppe, diede il segnale di battaglia: i cartaginesi attaccarono simultaneamente il nemico. Ma un’improvvisa e densa nebbia sorta dal lago unì da ambo i lati tutti i luoghi e i romani, che di fronte, dal fianco sinistro, erano attaccati alle spalle dai nemici e dal fianco destro erano chiusi dal lago, non ebbero alcuna speranza di salvezza, perché la caligine impediva anche l’uso delle armi.
Nel grande scompiglio fu immensa la strage: anche il console cadde sotto i colpi dei nemici, gran parte dei soldati morì nell’atroce battaglia, pochi si salvarono tra le gole dei monti.
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