Dario ad Isso-Versioni di Latino

Versioni di Latino

Dario ad Isso

Una fuga disonorevole
Questa versione dal latino è adattata da un frammento delll'autore storico Curzio Rufo e ripercorre la fine del persiano Dario e della sua disonorevole fuga in seguito alla sconfitta militare di Isso. Il titolo è Dario a Isso. La traduzione in italiano è letterale. La versione rappresenta un testo ideale per il ripasso degli argomenti del primo anno di studio della lingua latina. La versione presenta alcune semplici proposizioni finali al modo attivo (ut + congiuntivo), le proposizioni infinitive e l'ablativo assoluto
Circa Darei quadrigas iacebant nobiles duces, ante oculos regis interfecti; omnes proni, sicut procubuerant dimicantes. Iamque Darei equi, confossi hastis et dolore efferati, iugum quatere et regem quadrigis excutere incipiebant. Dareus, ne vivus in hostium potestatem veniret, desiluit et in equum proximum ascendit; deinde imperii insignia indecore abiecit ne fugiens agnosceretur. Tum vero omnes milites, perterriti, arma iecerunt et iter intenderunt vel ad Persidem vel ad montium fauces occultas ut fuga salutem peterent; pauci ad Darei castra contenderunt. Sed iam castra ab hoste victore occupata erant; ingens auri argentique pondus a militibus direptum erat. Darei tabernaculum solum intactum ei omiserunt ut, ex more victor victi regis tabernacolo exciperetur.
Attorno alle quadrighe di Dario giacevano i nobili comandanti, uccisi davanti agli occhi del re; tutti proni, così come si erano piegati in avanti combattendo. E già i cavalli di Dario, trapassati dalle aste e resi selvaggi dal dolore iniziavano a sbattere e scuotere il re con le quadrighe. Dario, affinché non venisse in potere dei nemici da vivo, si buttò giù e montò sul cavallo vicino; poi, indecorosamente, gettò a terra le insegne del comando perché fuggendo non fosse riconosciuto. Allora davvero tutti i soldati, spaventati, gettarono le armi e volsero la marcia o verso la Persia o verso le gole nascoste dei monti per cercare la salvezza con la fuga. Ma già l’accampamento era occupato dal nemico vincitore; un gran numero di oro e di argento era stato saccheggiato dai soldati. Soltanto la tenda di Dario lasciarono intatta perché, secondo il costume, il vincitore fosse ospitato nella tenda del re vinto.
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